Abbiamo passato 3 giorni a Roma, precisamente all’Auditorium Parco della Musica, luogo dove è avvenuto il Concertone del Primo Maggio, realizzato anche quest’anno in modalità alternativa per rispettare le ormai note norme di sicurezza dovute a questo momento particolare. Nonostante sia stato trasmesso in televisione e non abbia previsto il tradizionale evento di incontro e condivisione in Piazza San Giovanni, è stato di fatto il primo grande evento live dall’inizio della pandemia in Italia, rappresentando quindi un chiaro segnale per una ripartenza. Un punto di ri-partenza per tutti i lavoratori del mondo dello spettacolo, per tutti gli artisti e per chiunque creda ancora che la musica e la cultura non siano solo intrattenimento, ma parte fondante e fondativa della nostra società, della nostra economia, ma soprattutto della nostra identità. (di questo argomento ne abbiamo parlato qui)
Questi 3 giorni sono stati vissuti con questa consapevolezza, con la coscienza di chi sa di star vivendo una situazione nuova e diversa da quella che ci siamo ormai erroneamente abituati a chiamare normalità. La normalità infatti è e deve essere un’altra: vedere centinaia di professionisti lavorare dalla mattina alla sera per l’organizzazione di un concerto, assistere ad artisti e musicisti che provano e si esibiscono sul palco per la riuscita della loro performance davanti ad un pubblico. Questa dovrebbe essere la normalità perché questo è il loro lavoro.
Abbiamo provato quindi a raccontarvi questa normalità, che ha ancora il gusto di inedito ed eccezionale, anche se speriamo ancora per poco.
29 Aprile – Frenesia ed emozione
Arrivati all’Auditorium Parco della Musica, l’atmosfera che si respira è decisamente frenetica. Già centinaia di tecnici, registi, grafici, responsabili della logistica e dell’organizzazione sono all’opera per far sì che tutto sia pronto per il Primo Maggio.
Abbiamo deciso di partecipare a questo enorme evento come Officine Buone e Open Stage, proprio perché non è un concerto come tutti gli altri. Il Primo Maggio 2021 ha un’importanza emblematica, importanza legata alla sua storia che si fa ancora più evidente e necessaria in relazione al periodo particolare che stiamo vivendo. Mai come ora è necessario progettare una rinascita, che sperimenti nuovi modi di fare musica e socialità, a partire dai limiti riscontrati già prima della crisi pandemica, che si sono acuiti sempre di più (di questo ne abbiamo parlato nello specifico qui).
Così, siamo finiti al Primo Maggio, con un’iniziativa supportata da Galbani, per presentare il nostro progetto di Open Stage -per l’occasione Galbanino Stage-, un nuovissimo palco tecnologico che darà la possibilità a 6 artisti emergenti di esibirsi nella cavea dell’auditorio, scoprendo tutte le funzionalità e i vantaggi che un palco del genere è in grado di dare.
Assemblati gli elementi del totem, sotto la pioggia, arrivata con un discreto tempismo, finiamo la nostra giornata all’auditorium. Resta solo da collegare il totem all’elettricità e il gioco è fatto: in poco tempo un intero concerto sarà possibile a due passi dal palco principale del Concertone!
È ora di lasciare l’auditorium per ritrovarci domattina, giornata di performance e banco di prova per Open Stage.
30 Aprile – Finalmente musica dal vivo
Il grande giorno è arrivato. Oggi con Galbanino Stage inizia il Contest #senticomefila. Daremo l’opportunità a 6 artisti selezionati all’interno del contest 1M Next 2021, di esibirsi collegando i propri strumenti al mixer di Open Stage e di realizzare così una performance di alta qualità, grazie all’impianto audio dB Technologies installato al suo interno, in grado di amplificare il suono e renderlo al meglio.
È una splendida giornata di sole, gli artisti – Bipuntato, Viadellironia, Lorenzo Pucci, Giorgio Moretti, Djomi e Neno – si succedono sul palco, collegando i propri strumenti, le proprie basi ed esibendosi con i loro inediti e le loro cover assegnate per l’occasione.
La giornata è intensa, piena di bella musica e speciale nel suo insieme.
Open Stage in un contesto del genere, di fianco a un palco del genere, dimostra tutto il suo potenziale.
Dopo questa giornata siamo ancora più convinti che è il posto e il momento giusto per presentare questo progetto innovativo. La musica deve uscire in strada, deve essere a portata di tutti, e attraverso la tecnologia tutto ciò è possibile e molto più immediato di quanto ci si aspetti. La pandemia ha reso evidente la necessità di ripartire dai piccoli eventi all’aperto, dalla musica cantata in strada, e questo apre un’infinità di opportunità per gli artisti emergenti. Attraverso Open Stage tutto ciò acquista senso: oltre ad avere un impatto sul mondo della musica, questo nuovo palco è in grado di portare benefici anche sul piano sociale, in termini di rigenerazione di quartieri urbani. Interi spazi possono acquisire una funzione completamente diversa, essere vissuti attraverso la musica, gli eventi dal vivo e una socialità responsabile, che guardi al cambiamento in un’ottica sostenibile e innovativa.
Innovativa perché parliamo di dimensione “phygital”. L’evento che è possibile creare con Open Stage non è solo fisico, ma anche digitale. Tutto ciò che succede sul palco di Open Stage può essere amplificato dalle potenzialità di internet, offrendo all’artista che si esibisce non solo il palco fisico in cui si trova ma un palco molto più grande: il mondo intero.
Tutto questo, grazie ad un totem e ad un’App, sembra assurdo vero?
Primo Maggio – la fine e l’inizio
Dopo le performance, la mattinata di oggi è dedicata a conoscere meglio gli artisti che hanno partecipato alla nostra iniziativa supportata da Galbani. È bello poter toccare con mano e conoscere da vicino le realtà dei ragazzi che abbiamo coinvolto in queste giornate del Primo Maggio. Se si volesse trovare il senso di tutto quello che facciamo, lo potremmo benissimo trovare nella loro motivazione, nella loro voglia di fare musica dovunque e in qualsiasi momento. Open Stage nasce proprio per questo: per dare la possibilità a chiunque di esprimere il proprio talento, a prescindere da quanto sia importante, da dove si trovi o da dove venga.
Open Stage può essere installato ovunque e cambiare totalmente il modo di vivere la strada e la musica dal vivo.
Nel pomeriggio, il ritmo all’auditorium inizia ad intensificarsi, il clima è sempre più frenetico, soundcheck si succedono ad interviste, che si succedono ad altri soundcheck e così via. L’enorme macchina di persone che sta dietro ad un evento del genere è qualcosa di incredibile, ed è bello finalmente rivederli all’opera.
Possiamo dire che la prova è stata superata, con Open Stage siamo riusciti a portare un’idea nuova dedicata ai giovani talenti, a partire da un team che ha lavorato con motivazione e determinazione per vedere realizzato tutto ciò che è successo. Siamo riusciti a presentare il nostro progetto e questo è solo l’inizio di un percorso che speriamo possa crescere sempre di più per portare musica, opportunità e innovazione in sempre più luoghi, spazi e città.
Ecco l’ultimo video che racconta le migliori performance sul Galbanino Stage durante il Primo Maggio di Roma: